Indice della pagina
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la dittatura
fascista |
|
fucilati del
campo sportivo |
caduti
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resistenza
|
decorazioni
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fosse
del Natisone |
antifascisti
cividalesi |
|
una nota
per Wikipedia |
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LA DITTATURA
FASCISTA
A pochi mesi
dalla fine della Prima Guerra mondiale, che aveva portato ingenti
danni e lutti alla nazione e sul confine orientale lo sfollamento,
dopo la rotta di Caporetto, di gran parte della popolazione civile,
nellautunno del 1920 si costituirono in Friuli i primi
raggruppamenti fascisti in funzione elettorale.
La componente cattolica era tradizionalmente presente sul territorio
mentre data agli inizi del 900 la corrente socialista
che a partire dal 1904 divenne una componente politicamente rilevante
anche in regione.
A Cividale la costituzione della Società Operaja nel 1870
diede rilievo e impulso alle idee socialiste. Le elezioni che
si svolgono nellanno 1919 trovano, in regione, laffermazione
delle forze socialiste (32.63%) seguite dal Partito Popolare
Italiano (24.63%).
Nel 1921, per consentire alle aree annesse dopo il conflitto
di avere una rappresentanza in Parlamento, vengono indette nuove
elezioni che vedono laffermarsi delle forze socialiste
(34,30%) e popolari (33.50%) seguite dalla Concentrazione Liberale
(25.93%). La crisi politica però incombe e precipita con
la marcia su Roma (26 ottobre 1922) aggravata dalle crescenti
violenze perpretate dagli squadristi.
Alle successive elezioni del 1924 (effettuate su base maggioritaria)
la situazione è completamente ribaltata e consegna ai
fascisti, nella circoscrizione della Venezia Giulia, che comprendeva
Trieste Gorizia Parenzo Zara e Udine, oltre il 60% dei consensi.
La ridefinizione della circoscrizione, che nelle elezioni precedenti
ne vedeva presenti due nellarea (una comprendeva le aree
della provincia di Udine assieme a quella di Belluno e laltra
Gorizia), si era resa necessaria al fine di diluire il
più possibile il peso delle forze antifasciste e quelle
delle minoranze, slovena e croata, presenti nellarea che
avevano trovato ampia rappresentanza nelle precedenti elezioni
(a Gorizia furono eletti 4 parlamentari della minoranza slovena
e 1 parlamentare comunista).
Il Fascismo adottò misure particolarmente dure nei confronti
delle minoranze croata e slovena nel tentativo di imporre il
predominio italiano sui territori ottenuti alla nazione col trattato
di Rapallo del 1920.
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ANTIFASCISTI
CIVIDALESI
Le violenze squadriste
devastarono e incendiarono, a cominciare dal 21, le istituzioni
della sinistra e delle minoranze linguistiche slovena e croata.
Nonostante la presenza di un significativo nucleo socialista
e comunista, a Cividale questi episodi si limitarono
a atti di intimidazione personale e a spedizioni che vedono i
fascisti cividalesi impegnati in scorribande nel circondario
e a Caporetto.
Ladozione di leggi eccezionali, dopo lassassinio
dellonorevole Matteotti, determinò la completa instaurazione
del regime.
Nel novembre 1925, presa a pretesto la partecipazione al fallito
attentato al duce da parte dellallora Presidente
della locale Società Operaja Ettore Zanuttini, questultima
venne commisariata e diretta da personalità più
affini al regime.
Negli anni in cui funzionò il Tribunale speciale fascista
numerosi furono i friulani processati e tra di loro, a partire
da Ettore Zanuttini condannato nel 1927 a otto anni e due mesi
di carcere, vi furono anche i concittadini Canussio Umberto (assolto)
che assieme a Del Fabro Pietro (che verrà invece condannato
a 8 anni) che vennero accusati di aver celebrato la ricorrenza
del 1° maggio 1930. Le indagini fasciste accertano lesistenza
dellorganizzazione comunista, con numerosi aderenti nello
stabilimento Estratti tannici.
Sempre nel 1930 Amilcare Bier verrà condannato a 5 anni
per appartenenza al PCdI (emigrato combatterà poi
in Francia con lesercito di liberazione francese).
Nel 1932, organizzato dal PCdI, si realizzò lo sciopero
del lavoratori dellItalcementi con lapporto dei compagni
Fiorese Giovanni, Bier Fermo, Calderini e Monfè Giuseppe,
un evento memorabile per Cividale che sfociò con una manifestazione
in Piazza del Duomo. Quello stesso anno vengono arrestati
e deferiti al Tribunale speciale 32 comunisti di Cividale e dei
dintorni, uno di essi si suiciderà in carcere durante
gli interogatori un altro morirà, sempre in carcere, in
circostanze mai chiarite.
Nel 1934 si celebra il processo e, tra gli altri, vengono
condannati Edoardo Tosoratto Odo (7 anni), Fermo
Bier (6 anni e 2 mesi), Giovanni Fiorese, Mario Lizzero Andrea
(6 anni), Nerino Sclausero, Adolfo Lanzardi (4 anni), Aldo Baolini
Ariosto, Raffaello Bertoglio ed Egisto Varmo (3 anni).
Complessivamente verranno arrestati e processati dal Tribunale
Speciale e dalla Magistratura Ordinaria, con sentenze di vario
genere 52 cividalesi (residenti allepoca a Cividale)
Basta scorrere lelenco nominativo dei condannati dal Tribunale
speciale per capire il peso della repressione fascista sul confine
orientale.
Alla fine della sua attività il Tribunale avrà
comminato ai 4.596 condannati 42 pene di morte (31
le effettivamente eseguite) 3 eragastoli e 27.752 anni 5 mesi
e 19 giorni di carcere.
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RESISTENZA
La caduta del
fascismo (25 luglio 1943) e il successivo Armistizio dell8
settembre lasciano di fatto lItalia spaccata in due: il
meridione, dove si sono rifugiati il Governo e la Casa Reale,
sotto loccupazione anglo-americana, e il resto dItalia,
in balia delloccupazione nazista, e sotto lamministrazione
della fantomatica Repubblica Sociale.
La nostra regione si trovò a occupare un ruolo strategico
allinterno delle logiche naziste e perciò venne
istituita (15 ottobre 1943) la Zona doperazioni del Litorale
adriatico (Adriatiches Künstenland) lamministrazione
politico-militare che mette nelle mani del Supremo commissario
Friedrich Reiner i pieni poteri civili, militari e giudiziari,
di fatto cancellando la sovranità italiana sulla zona.
Le crescenti necessità di approvvigionamento del fronte
italiano da parte dei nazisti aveva in queste terre fondamentali
vie di comunicazione che servivano ad approvvigionare il fronte
italiano e quello balcanico.
Grazie alla sua collocazione geografica il Friuli orientale si
trovava in una posizione di particolare favore per quanto riguarda
il movimento resistenziale: già nell ottobre del
1942, ad opera di Mario Lizzero Andrea, si realizzano
i primi contatti con la già operativa resistenza slovena.
Tali premesse consentiranno nel marzo del 1943 di costituire,
superando le resistenze allora presenti nel PCdI, il primo
distaccamento Garibaldi: la prima formazione partigiana dItalia!
Dopo lotto settembre tanti giovani si unirono alle formazioni
partigiane che godevano dellincondizionato aiuto della
maggioranza delle popolazioni locali e, tra loro, numerosi furono
i cividalesi molti dei quali con un ruolo di primo piano nelle
organizzazioni resistenziali.
In quegli stessi anni unottantina di cividalesi risultano
sotto il costante controllo delle forze di polizia, come risulta
dal Casellario Politico Centrale e alcuni di loro dovranno, in
occasione delle visite dei gerarchi e dello stesso Mussolini
nel 1938, subire un periodo di carcerazione preventiva
della durata commisurata allimportanza del gerarca (nel
caso della visita del duce la carcerazione durò
circa un mese e mezzo!).
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CADUTI
Contributo di
Cividale alla Liberazione
n. |
Cognome |
Nome |
Anni |
Professione |
Qualifica |
1 |
ADAMI |
G.BATTA |
18 |
CALZOLAIO |
PARTIGIANO |
2 |
AGNOLA |
ARISTIDE |
21 |
STUDENTE |
PARTIGIANO |
3 |
AMERIO |
GIUSEPPE |
48 |
SOTTOUFF. ALPINI |
MILITARE |
4 |
ANZIL |
VIRGILIO |
39 |
OPERAIO |
CIVILE |
5 |
BAOLINI |
LUIGI |
29 |
CONTADINO |
PARTIGIANO |
6 |
BIER |
OLIVIERO |
39 |
BRACCIANTE |
PARTIGIANO |
7 |
BLASIGH |
RINO |
21 |
SOTTOUFF. MARINA |
PARTIGIANO |
8 |
BRONT |
ELIO |
18 |
STUDENTE |
PARTIGIANO |
9 |
BUSOLINI |
ETTORE |
27 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
10 |
CALDERINI |
ANSELMO |
31 |
FORNAIO |
PARTIGIANO |
11 |
CAPORALE |
ANTONIO |
50 |
CONTADINO |
CIVILE |
12 |
CARUZZI |
RENZO |
20 |
COMMESSO |
PARTIGIANO |
13 |
CERNETTIG |
ANTONIO |
28 |
BRACCIANTE |
MILITARE |
14 |
CECCHINATO |
ENRICO |
23 |
ARTIGIANO |
PARTIGIANO |
15 |
CICUTTINI |
EMILIO |
40 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
16 |
COMIS |
AURELIO |
37 |
NORCINO |
PARTIGIANO |
17 |
COSTANTINI |
VITTORIO |
29 |
CALZOLAIO |
PARTIGIANO |
18 |
CUDICIO |
REMO |
25 |
CALZOLAIO |
MILITARE |
19 |
DEGANUTTI |
DARIO |
15 |
OPERAIO |
CIVILE |
20 |
DONATI |
OTTORINO |
22 |
COMMESSO |
PARTIGIANO |
21 |
D'ORLANDI |
ENZO |
22 |
STUDENTE |
PARTIGIANO |
22 |
DURIAVA |
LUIGI |
78 |
CONTADINO |
CIVILE |
23 |
DURLI' |
DANTE |
26 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
24 |
ENGRASSI |
PIO |
36 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
25 |
ERMACORA |
ROMANO |
18 |
FORNAIO |
PARTIGIANO |
26 |
FLOCCO |
LUIGI |
21 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
27 |
FURLAN |
ALDO |
21 |
CONTADINO |
PARTIGIANO |
28 |
FURLAN |
BRUNO |
23 |
CONTADINO |
MILITARE |
29 |
GARIBBA |
GIUSEPPE |
32 |
MAGISTRATO |
PARTIGIANO |
30 |
GIAMMATIO |
BRUNO |
19 |
STUDENTE |
PARTIGIANO |
31 |
GRITTI |
GIOVANNI |
60 |
CUOCO |
CIVILE |
32 |
LESA |
GINO |
37 |
SOTTOUFF. CARABINIERI |
PARTIGIANO |
33 |
MARGUTTI |
LUCIANO |
27 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
34 |
MARIONI |
GIOVANNI |
19 |
CONTADINO |
PARTIGIANO |
35 |
MATTALONI |
ANTONIO |
20 |
CONTADINO |
PARTIGIANO |
36 |
MAZZOCCA |
MANFREDI |
26 |
LAUREATO MEDICO |
PARTIGIANO
COMMISSARIO DELLA BRIGATA "A.GRAMSCI" |
37 |
MOSCHIONI |
LEONARDO |
27 |
FALEGNAME |
PARTIGIANO |
38 |
MOVIA |
ATTILIO |
34 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
39 |
MOVIGLIA |
DOMENICO |
24 |
UFFICIALE E.I. |
MILITARE |
40 |
MULLONI |
ALDO |
24 |
FERROVIERE |
PARTIGIANO
LIBERAZIONE
DI CIVIDALE |
41 |
MULLONI |
GINO |
28 |
CONTADINO |
MILITARE |
42 |
NADALUTTI |
ERASMO |
29 |
COMMERCIANTE |
PARTIGIANO |
43 |
PAOLUZZI |
GIUSEPPE |
21 |
CONTADINO |
CIVILE |
44 |
PASSONI |
FIORAVANTE |
24 |
FORESTALE |
PARTIGIANO |
45 |
PERRA |
PASQUALE |
47 |
GUARDIA DI FINANZA |
PARTIGIANO
LIBERAZIONE
DI CIVIDALE |
46 |
PICCOLI |
AMALIA |
23 |
CASALINGA |
CIVILE |
47 |
QUARINA |
DANTE |
22 |
OPERAIO |
PATRIOTA |
48 |
QUARINA |
PIO |
25 |
OPERAIO |
PATRIOTA |
49 |
RADI |
VLADIMIRO |
34 |
ESERCENTE |
PARTIGIANO |
50 |
RIEPPI |
ALFEO |
24 |
CONTADINO |
PARTIGIANO |
51 |
RIEPPI |
ANTONIO |
24 |
MECCANICO |
CIVILE |
52 |
RODARO |
ARMANDO |
37 |
CONTADINO |
MILITARE |
53 |
ROIATTI |
BRUNO |
20 |
BARBIERE |
PARTIGIANO |
54 |
RUTTAR |
ATTILI |
28 |
OPERAIO |
PARTIGIANO - BRIGATA
ITALIA JUGOSLAVIA |
55 |
SCHÖNFELD-PICCOLI |
ELVIRA |
68 |
CASALINGA |
CIVILE |
56 |
SCLAUZERO |
NORINO |
38 |
ARTIGIANO |
PARTIGIANO |
57 |
SCOZIERO |
GIUSEPPE |
23 |
FALEGNAME |
PARTIGIANO |
58 |
SCOZIERO |
STANISLAO |
35 |
OPERAIO |
PARTIGIANO |
59 |
SCOZIERO |
UBALDO |
20 |
COMMESSO |
PARTIGIANO |
60 |
SNIDERO |
LUIGI |
59 |
FALEGNAME |
CIVILE |
61 |
STRAZZOLINI |
MARIO |
26 |
CONTADINO |
PARTIGIANO
LIBERAZIONE
DI CIVIDALE |
62 |
STURAM |
GINO |
29 |
OPERAIO |
PARTIGIANO
LIBERAZIONE
DI CIVIDALE |
63 |
TEMPO |
ITALICO |
40 |
BRACCIANTE |
CIVILE |
64 |
TEMPORINI |
MARIO |
20 |
OPERAIO |
MILITARE |
65 |
TOSOLINI |
ADRIANO |
16 |
CONTADINO |
CIVILE |
66 |
TOSORATTO |
EDOARDO |
37 |
DECORATORE |
PARTIGIANO |
67 |
VALLAR |
SEVERINO |
30 |
FALEGNAME |
CIVILE |
68 |
ZANUTTIGH |
FRANCESCO |
44 |
CONTADINO |
PARTIGIANO
LIBERAZIONE
DI CIVIDALE |
69 |
ZANUTTO |
GIUSEPPE |
23 |
CONTADINO |
MILITARE |
70 |
ZOMPICCHIATTI |
AMEDEO |
23 |
STUDENTE |
PARTIGIANO |
71 |
ZORZETTIG |
ANTONIO |
27 |
OPERAIO |
MILITARE |
72 |
ZORZUTTI |
IVO |
21 |
CONTADINO |
PARTIGIANO |
73 |
ZUCCO |
LUIGI |
19 |
CALZOLAIO |
PARTIGIANO |
-
-
I FUCILATI
CAMPO SPORTIVO
Il mattino del
18 dicembre 1944 un plotone composto da repubblichini e nazisti
al comando del fascista Antonio Bressan, per ordine dellautorità
germanica e su pressione dei stessi fascisti italiani, in quanto
le numerose esecuzioni clandestine eseguite alle
Fosse del Natisone sembravano non sortire leffetto da loro
voluto, esegue la fucilazione al campo sportivo di Cividale del
Friuli di otto Partigiani:
-
Bastiancig Rodolfo da Vinjevik (Go) di anni 32 Compagnia
Comando Bgr. Picelli
Terpin Stojan da Vipole (Go) di anni 19 Brigata
Picelli
Marinic Anton da Dobrovo (Go) di anni 18 Brigata Picelli
Pahor Franc da Opatje Selo (Go) di anni 20 Brigata Picelli
Impalà Giacomo da S. Lucia del Mele (Me) di anni
20 Brigata Picelli
Faidutti Aldo da Saciletto (Ud) di anni 21 Brigata di
pianura Garibaldi Fontanot
Puntin Lodovico da Aquileia (Ud) di anni 19 Compagnia
Comando Bgr. Picelli
Rocchetto Severino da Palazzolo dello Stella (Ud) di anni 18
Brigata Picelli
|
I loro corpi
restarono esposti per monito all popolazione. Solo per pietoso
interessamento del Monsignor Liva, dopo due giorni, i cadaveri
vengono da lì rimossi e sepolti nel terreno oltre la caserma
digradante verso il fiume Natisone.
In loro memoria il campo sportivo è ora intitolato ai
Martiti della Libertà
POESIA DI
LUIGI RAIMONDI COMINESI
IL CAMPO SPORTIVO (1988)
Dove ora veniamo
a parlare
delle giovani vite perdute
passava sui fucilati, ridendo
sparando loro alla testa
un tenentino, un bravo ufficiale
della nera repubblica sociale.
- Ma come che e sciopa ben
ste suche de i banditi taliani
diceva ridendo, ridendo sparava.
Il Campo Sportivo di Cividale
era vuoto a quellora, in dicembre.
I colpi
scatenavano cornacchie maldicenti.
Ancora piangiamo lacrime scure.
Come di sangue.
Ssiiilenzio
|
Il testo della
poesia Il campo sportivo (1988) e la nota successiva,
sono pubblicati nel capitolo La mia vita e gli altri,
pagine 104 e 105 del libro Poesie di lotta e di speranza.
Frammenti dal 1944 al 2009, di Luigi Raimondi Cominesi,
a cura di Pietro Angelillo.
La testimonianza
su questa crudele esecuzione mi è stata rilasciata da
Jadran Terpin, partigiano dell O.F. di Vipolce-Repubblica
Slovena, fratello di Stojan, fucilato il 18 dicembre 1944 a Cividale
con altri sette partigiani originari da Cormons, da Aquileia,
da Palazzolo dello Stella, da Saciletto, due da Messina e due
da altre località, ora nella Repubblica Slovena*.
La poesia è stata scritta nel 1988. Una recente versione
sperimentale, non pubblicata, richiede un accompagnamento
sonoro e ha delle mutazioni sul testo qui presentato. I cognomi
di etnia slava dovrebbero essere corretti e trascritti
nella loro forma originaria, anche perché, nella Repubblica
Italiana, la mescolanza dei Caduti indica la internazionalità
della Resistenza nelle nostre Zone, parti integranti della Nuova
Europa Libera. Il padre di Terpin era nella Organizzazione Clandestina
Antifascista Slovena, ancora prima del settembre 1943, quando
Vipolce si chiamava Vipulzano e faceva parte della Provincia
di Gorizia. Mario Fantini, che andava a comperare delle derrate
alimentari per la Mensa Operai dei Cantieri di Monfalcone, si
incontrò casualmente con i Terpin a causa di una ferita
procuratagli dal ribaltamento del motocarro pieno di ciliegie
acquistate nel Collio goriziano. Fu curato e cominciò
a frequentare i Terpin. Fu così che ebbe i primi contatti
con la Resistenza slovena, con lO.F. Anche la famiglia
di Mario Modotti fu sfollata a Vipulzano, per timore dei bombardamenti
dei Cantieri di Monfalcone. Mario Fantini diventò il partigiano
Sasso, poi Comandante della Divisione dAssalto
Garibaldi Natisone che combattè in Italia
e in Slovenia. Mario Modotti fu, più tardi, Tribuno
Comandante della Brigata unificata Ippolito Nievo A, formata
da garibaldini e osovani, che combattè nella Valcellina
e nella Val Còlvera. Sasso e Tribuno
erano cognati, la moglie di Sasso, Gigia, aveva come
nome di battagliaPietra.
*A.G.
Colonello, Opera citata, Eccidi di combattenti, Cividale.
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FOSSE DEL
NATISONE
Un pomeriggio
del triste novembre 1943 mi trovavo sulla sponda opposta (sinistra)
del Natisone, quando la mia attenzione fu attratta da uno spettacolo
atroce: tre uomini, scortati da un plotone di soldati, usciti
dalla caserma, discendevano questargine; furono addossati
a questa scarpata; vidi i soldati imbracciare le armi, in un
lampo tre corpi caddero; echeggiò nellaria una scarica
di fucileria.
Limpressione dolorosa di questo spettacolo mi colpì
come una mazzata; ma fui vinto da un pensiero che come un raggio
di luce improvvisamente balenante, mi colpì: dunque qualcuno
lottava e cadeva, dunque non tutti gli uomini erano dominati
da follia sanguinaria o dalla viltà.
Quando sembrava si dovesse disperare di tutti e di tutto; quando
gli onesti giacevano sotto un incubo tremendo; quando lodio
folle e sanguinario sembrava dover fatalmente sommergere gli
uomini in una fitta tenebra di schiavitù e di paura, cera
ancora qualcuno che teneva accesa la divina scintilla della libertà
e della dignità umana
Queste toccanti note del futuro comandante partigiano Giovanni,
il Prof. Paolo Rieppi, descrivono con intensità una delle
innumerevoli fucilazioni che avvennero dalla fine del 1943 fino
alla fine della guerra nel 1945 dietro lattuale caserma
Francescatto in località chiamata dal popolo
Cjamp des Verzis.
Nel 1978 lo studio di Giuseppe Jacolutti Sella consegnerà
alla storia ciò che si conosce delle fucilazioni e descriverà
quella zona come le Fosse del Natisone. A liberazione
avvenuta furono esumate, alle Fosse 105 salme di
fucilati dalla barbarie nazi-fascista. Solo la minima parte di
queste venne identificata. Non si conosce il numero esatto delle
vittime.
Il luogo è ogni anno meta della Commemorazione che il
Comune di Cividale del Friuli, Medaglia dArgento per i
fatti della Resistenza, organizza nel mese di dicembre.
Le Fosse del Natisone
di Giuseppe Jacolutti |
|
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DECORAZIONI
-
Manfredi
Mazzocca Tordo Medaglia dOro
Rino Blasigh Franco Medaglia dArgento
Gino Lizzero Ettore Medaglia dArgento
Mario Lizzero Andrea Medaglia dArgento
Attilio Ruttar Medaglia dArgento
Edoardo Tosoratto Odo Medaglia dArgento
Giuseppe Garibba - Medaglia d'Argento
Anselmo Calderini Ivan primo caduto partigiano della
provincia
|
1 Promozione
militare per merito partigiano
1 Encomio solenne
1 Croce di Guerra al V.M. per merito partigiano
116 Deportati o internati nei lager nazisti (tra gli altri ricordiamo
la partigiana Ines Pinosio, Orsolina Angeli e le concittadine
Amalia e Elvira Piccoli).
207 Partigiani combattenti decorati di Croce di Guerra al merito
134 Patrioti
Cividale custodisce
inoltre il ricordo del sacrificio di:
105 Vittime, Partigiani, Militari, Civili fucilati alle Fosse
del Natisone
8 Partigiani fucilati al Campo Sportivo
1 Partigiano seviziato e trucidato in via Gemona
12 Partigiani di cui 6 cividalesi caduti nelle cinque giornate
di combattimenti per la Liberazione della Città
Medaglia dArgento
al Valor Militare alla Città di Cividale del Friuli
Accogliendo
lappello del C.L.N.A.I. che, il 14 giugno 1944, invitava
gli italiani a passare decisamente allazione, le brigate
partigiane operanti tra il Natisone e il Torre, costituirono
la Zona libera orientale del Friuli, comprendente i sei comuni
di Attimis, Faedis, Lusevera, Nimis, Taipana, Torreano, nonché
le frazioni di Povoletto e di Tarcento.
Le formazioni partigiane avevano lappoggio delle popolazioni
locali e di quelle di Cividale che, per la sua tradizione patriottica
e antifascista, assecondava con entusiasmo i combattenti impegnati
a realizzare e a difendere, nelle regione, di fatto annessa al
Terzo Reich, un lembo di Patria italiana.
Tale impegno costò dolorosi sacrifici di vite umane, indicibili
disagi per i reparti del C.V.L. e per le popolazioni locali,
che assistettero ad eccidi, incendi di interi paesi, a saccheggi
e ad indiscriminate deportazioni.
I quattrocentoquattro caduti, partigiani e civili, sono il prezzo
pagato.
Fin dal settembre 1943, la Città di Cividale sorresse
ed alimentò con i suoi figli migliori, gli sforzi generosi
dei reparti partigiani fino alla vittoriosa insurrezione popolare
della primavera 1945.
-
-
UNA NOTA PER
WIKIPEDIA
Anche negli anni di massimo consenso
al Regime, a Cividale si registrò l'attività di
gruppi di antifascisti e di singoli individui, alcuni dei quali
arrestati e processati dal Tribunale Speciale per la Sicurezza
dello Stato (vedi pubblicazione Aula IV Ed. La Pietra
1976).
Nell'epoca nella quale ormai si delineava la sconfitta dell'Italia
maturò la volontà, in singoli individui, di opporsi
più concretamente al Regime fascista. Si formarono così
i primi gruppi, formati da poche persone, che si unirono alla
Resistenza slovena, già attiva nel territorio a causa
delle violente repressioni operate dal Regime fascista contro
quella minoranza linguistica presente in forma massiccia sul
territorio nazionale e maggioritaria in quelle zone, a seguito
della ridefinizione dei confini col trattato di Rapallo del 1920.
A questo proposito è bene ricordare che alla Resistenza
jugoslava aderirono, già prima dell'settembre 1943, cittadini
italiani di lingua slovena, croata ma anche italiana. Il 15 settembre
1943 infatti, alle pendici del Monte Corada, pochi chilometri
da Cividale, avvenne il giuramento della prima Brigata partigiana
d'Italia, giuramento avvenuto assieme alla Soka Brigada
slovena. A seguito della caduta del fascismo la città
venne occupata dalle forze naziste diventando parte a tutti gli
effetti della Zona d'Operazioni del Litorale Adriatico o OZAK
acronimo di Operationszone Adriatisches Küstenland) sotto
la diretta amministrazione dello Stato nazista. Fu quindi sede
di un gruppo corazzato delle SS Karstjäger.
Assieme ai nazisti operavano in città e nel circondario
i reparti della RSI del Reggimento Tagliamento e del Battaglione
Mussolini con funzione anti-partigiana di stanza nel territorio
dell'attuale Repubblica di Slovenia. Nell'agosto del 1944 i partigiani
della Garibaldi, assieme ai partigiani dell'Osoppo, liberarono
i comuni limitrofi di Attimis, Nimis, Faedis, Taipana, Torreano
e Lusevera dando vita all'esperienza della Zona Libera del Friuli
Orientale poi rioccupata dai nazifascisti a fine settembre dello
stesso anno. La repressione fu brutale con l'incendio di alcuni
paesi e l'uccisione di inermi cittadini. Per tali ragioni il
Comune di Cividale del Friuli è stato insignito di Medaglia
d'Argento al Valor Militare.
Cividale del Friuli fu successivamente interamente liberata dalle
forze partigiane garibaldine e osovane. A far parte di queste
ultime furono, incorporati alcuni elementi del Reggimento Tagliamento
impegnati in funzione anti-partigiana nella valle dell'Isonzo
fino a pochi giorni prima (28-29 aprile 1945).
Tra i riconoscimenti, oltre alla Medaglia d'Argento conferita
alla Città si devono ricordare la Medaglia d'Oro al Valor
Militare concessa a Manfredi Mazzocca Tordo Commissario
della Brigata Antonio Gramsci della divisione d'assalto
Garibaldi Natisone e le 6 Medaglie d'Argento
al Valor Militare conferite a Mario Lizzero Andrea
Commissario del gruppo Divisioni Garibaldi Friuli,
Gino Lizzero Ettore Capo di Stato Maggiore della
Divisione d'Assalto Garibaldi-Natisone, Rino Blasigh
Franco, Attilio Ruttar, Edoardo Tosoratto e al magistrato-partigiano
Giuseppe Garribba.
È inoltre necessario ricordare il sacrificio pagato dalla
Città per la Liberazione: 73 caduti Partigiani cividalesi;
105 civili, militari, partigiani fucilati dai nazi-fascisti alle
Fosse del Natisone; 8 Partigiani, di cui 3 di nazionalità
slovena, fucilati al campo sportivo Martiri della Libertà;
119 cividalesi deportati nei campi di sterminio nazisti, 80 cividalesi
schedati nel Casellario politico centrale dello Stato.
Il giorno 1º maggio 1945 Cividale del Friuli fu completamente
liberata dalle forze garibaldine, osovane e slovene del Briko- beneki
odred unità facente parte dell'alleato Esercito di
Liberazione Jugoslavo (ENVOJ). Il giorno successivo, provenienti
da Udine fecero il loro ingresso in città le truppe alleate
anglo-americane (neozelandesi) le quali proseguirono quindi lungo
la valle del Natisone e dell'Isonzo verso l'Austria. Il Comitato
di Liberazione Nazionale, CLN cittadino, affidò l'amministrazione
della Città all'Avvocato Giovanni Brosadola, Sindaco della
Liberazione.
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