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riceviamo
e pubblichiamo
Si stanno concludendo
le iniziative promosse in ricordo dell'LXXX anniversario della
costituzione della Zona Libera della Carnia e della Zona Libera
del Friuli Orientale. La cerimonia ad Ampezzo è stata
caratterizzata dalla presenza del Presidente della Repubblica
che, in un discorso molto apprezzato, ha messo in luce il valore
dell'esperienza della Repubblica partigiana della Carnia come
esempio di partecipazione e democrazia in un territorio di poco
più di 2500 kmq, abitato da circa 80.000 abitanti. Nel
discorso del Presidente Sergio Mattarella è stata importante
anche la sottolineatura del ruolo nefasto dei collaborazionisti
che hanno aiutato le truppe naziste a stroncare questa esperienza
di libertà e degli attendisti che, senza schierasi, aspettavano
l'evolversi degli eventi.
Ad
Attimis e a Faedis, nel corso della commemorazione della costituzione della Zona Libera
del Friuli Orientale, si è ricordata l'esperienza resistenziale
in un area di che comprendeva i Comuni di Attimis, Faedis, Nimis,
Lusevera, Taipana e Torreano. Una zona di circa 70 Kmq abitata
da circa 20.000 persone, liberata dal controllo nazifascista
e amministrata democraticamente dalle forze della Resistenza.
Due esperienze di breve durata perché le forze nazifasciste
ripresero dopo pochi mesi il controllo del territorio con operazioni
militari violente che portarono alla morte numerosi partigiani
combattenti, alla strage di civili e alla distruzione di centri
abitati.
Le celebrazioni si sono svolte in modo unitario anche se non
sono mancati i distinguo, le prese di posizione e, a volte, gli
sgarbi a rimarcare le differenze fra associazioni partigiane.
Spiacevole è poi stato, su stampa e TV, il tentativo di
annacquare le commemorazioni abbinando la presenza del Presidente
della Repubblica ad Ampezzo ad una visita "privata"
a una mostra a Illeggio.
Il dato negativo che registriamo da tempo è la volontà
da parte di alcuni di voler distinguere una Resistenza "buona"
(quella moderata e cattolica) da una Resistenza "cattiva"
(quella socialista, comunista, jugoslava), una posizione alimentata
da esponenti politici del centrodestra locale e nazionale e condivisa
anche da alcuni esponenti dell'APO.
E mentre succede tutto questo, si va via via perdendo la memoria
di ciò che è avvenuto in queste zone durante la
Resistenza, in piena sintonia con il desiderio di frantumare
il fenomeno resistenziale in tanti rivoli in modo da poter scegliere
quello che fa più comodo al momento, una Resistenza ad
uso e consumo delle varie tendenze politiche e dei più
vari interessi particolari.
Ognuna da celebrare in occasioni diverse quasi a voler depotenziare
la data del 25 aprile, Festa della Liberazione
Cividale del Friuli, 28 settembre
2024 |
lettera
firmata |