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La letteratura slovena è pochissimo conosciuta in Italia
eppure affonda le sue radici in una lingua anche scritta più
antica dellitaliano perché i primi documenti in
lingua slovena risalgono allVIII IX secolo.
La codificazione della lingua slovena avviene con Primo
Tubar: il più importante discepolo di Martin Lutero al
sud del Danubio. Gira tutta Europa per diffondere il verbo protestante
e, quando giunge nel Goriziano, predica a Santa Croce di Vipacco,
vicino a Aidussina, e a Gorizia con tal successo da far sì
che il 90% delle popolazione, fra cui vescovi e sacerdoti, aderisca
al Protestantesimo.
Quando gli Asburgo decidono alla fine del XVI secolo di rimanere
cattolici, dal Goriziano sono allontanati tutti i predicatori
e il Protestantesimo viene cancellato.
Ritornerà a Gorizia nel 1819 quando un imprenditore tedesco,
Johann Christoph Ritter, trasferirà a Gorizia la sua raffineria
di zucchero, una delle più importanti dellAustria,
richiamando dalla Germania molti operai luterani, che formarono
il primo nucleo della nuova comunità.
Primo Trubar è importante perché ha scritto
una grammatica e un abbecedario dando al popolo la possibilità
di leggere e scrivere e conoscere di conseguenza anche la parola
di Dio. La Bibbia verrà tradotta in sloveno da Jurij Dalmatin.
Da
lì in poi il percorso della lingua e letteratura slovena
continua e nel 1800 compare una personalità importantissima:
France Preeren (Vrba, 3 dicembre 1800 Kranj, 8 febbraio
1849) che è considerato così importante che la
data della sua morte è ricordata ogni anno con una festa
nazionale in cui la maggior parte delle istituzioni culturali
slovene apre gratuitamente le porte ai visitatori e ci sono molte
iniziative in cui si propongono le sue poesie.
Un altro autore molto interessante del 1800 sloveno è
Simon Gregor
i
(Ursina,
15 ottobre 1844 Gorizia, 24 novembre 1906) "lusignolo
di Gorizia che ha scritto poesie straordinarie fra cui
unode dedicata al fiume Isonzo (So
a)
in cui prevede con decine di anni danticipo quello che
succederà lungo il fiume nel corso della I Guerra Mondiale
e delle poesie dedicate alle montagne.
Altro autore importante è Alojz Gradnik (Medana, 3 agosto
1882 Lubiana, 14 luglio 1967) la cui opera poetica è
un ponte fra impressionismo ed espressionismo.
La nostalgia di questa terra è un dato presente in molte
poesie: Alojz Gradnik, che vive gran parte della sua vita lontano
da Medana e dal Collio, scrive poesie intrise di malinconia e
di ricordi.
La produzione poetica più importante di Gradnik si può
dividere in due periodi: dal 1916, anno di pubblicazione della
sua prima raccolta Padajoce zvezde (Stelle cadenti),
fino al 1926, e dal periodo immediatamente precedente alla II
Guerra Mondiale fino ai primi anni quaranta. Le poesie del primo
periodo sono caratterizzate dallimmediatezza dellespressione,
dalla resa dei moti interiori del proprio io in toni quasi impressionistici,
mentre quelle del secondo periodo sono improntate a una riflessione
più matura sulla condizione dellumanità e
si avvicinano a forme poetiche più classiche.
La poesia di Gradnik è imperniata sul sentimento
come essenza delluomo, ma anche su una tormentata ricerca
di un assoluto che permetta di trascendere la solitudine e la
lacerazione interiore dellindividuo.
Numerose sono le poesie in cui vengono rievocati i paesaggi natii
del Collio e in cui risuona lattaccamento di Gradnik alla
propria terra e alla propria identità nazionale, intesa
come legame con gli antenati e valore da difendere.
Se ci spostiamo nella zona del Carso dobbiamo ricordare Sre
ko
Kosovel (Seana, 18 marzo 1904 Tomaj, 27 maggio 1926)
per la cui opera si parla e si scrive di fase impressionista,
espressionista e costruttivista, ma non mancano nemmeno contatti
con le avanguardie del Dadaismo, Futurismo e Surrealismo.
Un altro autore importante è Ivan Cankar (Vrhnika 1876
- Lubiana 1918) che ricorda molto i grandi autori mitteleuropei
con racconti pieni di immagini e sogni in cui emerge una inclinazione
sociale molto forte quando da voce a poveri e schiavi contro
le prepotenze dei potenti.
Vorrei infine citare una poetessa slovena Ljubka orli (Tolmino,
19 febbraio 1910 - Gorizia, 30 aprile 1993) le cui opere sono
segnate dall'esperienza della guerra e della persecuzione e cantano
i luoghi della Slovenia, la natura e le tradizioni religiose.
Pubblicò inizialmente in riviste parrocchiali di lingua
slovena, illegali sotto il Ventennio fascista. Figura schiva
e riservata, è stata per lungo tempo sconosciuta anche
al pubblico sloveno. Una traduzione in italiano di alcune sue
poesie, "Canti spezzati", è stata pubblicata
nel 1994.
In
Italia sono strate tradotti circa 80 opere di scrittori sloveni
e salvo Boris Pahor e Alojz Rebula, sono state pubblicate da
piccole case editrici con tutte le conseguenti problematiche
di diffusione dei libri
Limportanza di questi poeti presso il popolo sloveno è
dimostrata anche dal fatto che le formazioni partigiane del Fronte
di Liberazione in Slovenia erano intitolate a poeti e scrittori.
Questo ha lasciato segni profondi nella identità nazionale
di un popolo che durante la II Guerra Mondiale ha combattuto
per la propria libertà contro loppressore nazifascista
e per la liberazione di tutti i popoli e uomini.
Molto importante nelladifersa della identità nazionale
è stata la stamperia clandestina partigiana nei pressi
di Vojsko che ha ha svolto un importante ruolo di collegamento
nellambito della lotta di liberazione nazionale in Slovenia.
Ha fatto appello e chiamato la gente alla resistenza armata contro
gli occupatori ed è stato il contrappeso necessario per
opporsi alla propaganda ostile, motivo per cui la direzione partigiana
slovena ha organizzato la creazione e il funzionamento di numerose
tipografie illegali. La necessità di una parola slovena
scritta era forte, soprattutto a causa del lungo dominio fascista
e della sua politica internazionale nella regione del Litorale
sloveno. Qui, le prime tecniche illegali di ciclostilo entrarono
in funzione nel 1941. Attraverso la propagazione di bollettini,
proclami, giornali e notizie radiofoniche, la direzione del movimento
partigiano ha tenuto informate le persone sugli eventi in Slovenia
e in tutto il mondo. Allinizio del 1944, la direzione decise
di creare una tipografia più grande e di stampare tutto
il materiale necessario su una macchina da stampa, che permise
di lavorare più velocemente, di produrre stampe migliori
e in tirature più grandi. Nel corso della guerra di liberazione
si stampavano ogni giorno circa 4 mila della Gazzetta Partigiana
che venivano distribuite nel Litorale da corrieri che si passavano
le copie di mano in mano Lultimo numero fu stampato in
questa tipografia il 1° maggio 1945 e pochi giorni dopo il
giornale iniziò a essere pubblicato a Trieste. Il 13 maggio
1945, infatti, fu pubblicato per la prima volta il Primorski
dnevnik che ancora oggi è edito a Trieste.
Nota: nelle immagini dall'alto
in basso: Alojz Gradnik e Sre
ko
Kosovel
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