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ANPI
Cividale del Friuli

commemorazione dei caduti
sul monte Blegoš (Slovenia)

l'intervento del Presidente
dell'ANPI - sezione di Cividale

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Buongiorno, voglio ringraziare l’Amministrazione comunale e i compagni dell'Associazione dei Partigiani di Škofja Loka e, per Vostro tramite, tutta la comunità di Škofja Loka per la cura con la quale mantiene la memoria e i monumenti che ricordano i caduti.
Un ringraziamento al vostro coro e un caloroso saluto a tutti gli intervenuti da parte dell'ANPI di Cividale anche a nome dell'Amministrazione comunale di Cividale del Friuli.
Nel maggio del 1945 l'Europa usciva dalla tragedia della guerra mondiale con la volontà di costruire una pace duratura, con l'idea di abolire progressivamente i confini. Sul finire degli anni '80 si arrivò a ridurre e addirittura a ipotizzare di azzerare il potenziale nucleare sul continente europeo entro la fine del secolo XX.
La caduta del sistema sovietico sembrava portare decisamente verso questa direzione ma la storia degli ultimi decenni ci indica che stiamo imboccando invece tutt'altra direzione.
Ora assistiamo al risorgere dei nazionalismi, storica fonte di contrasti e guerre, ci troviamo come europei in una crisi d'identità: non siamo in grado di indicare dei confini fisici, culturali, storici e politici del nostro continente. Solamente economia e finanza sembrano essere immuni da steccati siano questi di natura fisica, politica e morale, devastando in un'ottica capitalista l'ambiente naturale e trascinando l'umanità verso un futuro assai preoccupante.
Pace e ambiente, oltre alle sempre più crescenti disuguaglianze tra nord e sud del mondo e tra ricchezza e povertà all'interno dei nostri paesi si legano alla sempre più evidente crisi delle democrazie occidentali nelle quali sempre di più i cittadini disertano la partecipazione alla cosa pubblica e alle elezioni.
E' evidente l'enorme peso destinato dagli Stati all'acquisto di armamenti: le spese militari globali, di cui la NATO detiene il 55% della spesa complessiva, ammontano a circa 2500 miliardi di dollari mentre per i paesi in via di sviluppo vengono destinati poco più di 200 miliardi di dollari.
Ovviamente i primi sono fondi destinati alla distruzione e alla morte mentre i secondi sono insufficienti a creare le condizioni per rendere la vita sopportabile a ricostruire i paesi devastati dai conflitti dando così forza al fenomeno migratorio che tanto ci spaventa.
Quella paura che ha fatto stralciare ai nostri Governi,  il trattato di Schengen e che favorisce l'emergere delle destre xenofobe, nazionaliste e addirittura nazifasciste col rischio di far implodere l'idea stessa di Unione europea.
Perché ci interessa tutto questo? Perché questo scenario si colloca in contrasto con quanto fatto dai nostri Partigiani, con il loro sacrificio, con il sacrificio delle popolazioni di cui erano figli e che li hanno appoggiati.
Ultimamente si ipotizza pubblicamente la possibilità di aprire ad una collaborazione, mai realmente accantonata, tra le forze economiche, finanziarie e liberiste con queste destre che acquistano sempre più peso. Uno scenario in qualche modo simile a quando accaduto già un centinaio d'anni fa, certo con forme e intrecci diversi e particolari rispetto a quel periodo, ma, almeno in certi Paesi, tra i quali l'Italia, con una serie di atti tra di loro concatenati che portano verso quella direzione. Il massimo teorico del fascismo italiano e quindi mondiale, Giovanni Gentile, affermava, con un giudizio per lui ovviamente positivo, che il liberismo sfocia naturalmente nel fascismo.
Ecco i grandi rischi a cui andiamo incontro e quindi la necessità di una presa di posizione antifascista di noi, rappresentanti, di questi Partigiani il cui sacrificio anche oggi, dopo 79 anni onoriamo; degli antifascisti in generale che ancora prima di uscire da quella tragedia seppero guardare avanti verso ideali di pace e libertà che rischiano oggi di essere traditi. Perché antifascismo è per forza di cose anche controllo e contrasto al liberismo.
L'appello è quello di non lasciare in maniera passiva che tutto ciò accada è necessario utilizzare i metodi che ancora la democrazia ci consente per affermare la volontà di costruire, pace, solidarietà tra popoli e nazioni, di contrastare le disuguaglianze e di prestare  attenzione alla gestione del nostro pianeta.

Nota della redazione: a Rovte sul monte Blegoš, in Slovenia, morirono 28 garibaldini della Brigata "Gramsci" della Divisione d'Assalto Garibaldi-Natisone, tra cui il cividalese Manfredi Mazzocca -Tordo (nella foto) Medaglia d'Oro al V.M.

Blegoš (Slovenia), 25 maggio 2024

Luciano Marcolini Provenza

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