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1 - L'ospedale partigiano di Franja operò
nella gola nascosta di Pasice, vicino a Cerkno, dal dicembre
1943 al maggio 1945. Faceva parte del movimento di resistenza
sloveno ampiamente organizzato durante la II Guerra Mondiale
. E' stato aperto al pubblico come monumento nel 1946 |
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2 - La gola di Pasice, un'area naturalistica
di importanza nazionale, è stata scavata nel corso dei
millenni dal torrente erinica
nel corso dei millenni. E' circondata dalle pendici del Mali
e del Veliki Njiv
nelle immediate vicinnaze del villaggio di Novaki |
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3 - Aziende agricole
- Javke, il contatto dell'ospedale con il mondo esterno - Inizialmente i residenti erano interamente
responsabili della fornitura del cibo, materiale sanitario, medicine
e tutto ciò di cui necessitava l'ospedale. Trasportarono
i feriti, fornirono informazioni e soprattutto mantennero segreta
la posizione . L'ospedale non fu tradito e non fu scoperto anche
se il nemico si avvicinò pericolosamente alla struttura
per ben due volte. |
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5 - dottoressa
Franja Bojc Bidovec - 80 anni fa, poco prima
del Natale 1943, l'ospedale ricevette i primi feriti. Poco dopo
arrivò all'ospedale partigiano la dottoressa Franja Bojc
per succedere al dottor Volcjak come medico e amministratore.
Le fu affidato un compito difficile: la responsabilità
dell'intera gestione dell'ospedale durante la guerra. |
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6 - Nonostante numerosi problemi, sotto la guida
della dottoressa Franja l'ospedale crebbe gradualmente. Alla
fine della guerra, nel burrone erano stati costruiti 14 edifici
diversi, dalle baracche per i feriti e il personale, alla sala
operatoria, alla sala per i raggi X, alla casa per gli invalidi
e persino alla centrale elettrica. Durante la guerra l'ospedale
prese il nome della dottoressa Franja. |
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8 - Libertà,
umanità, coraggio e solidarietà - dottor Antonio
Ciccarelli
-il dottor Ciccarelli è stato per qualche tempo responsabile
di uno degli reparti esterni dell'ospedale di Franja. Dopo l'armistizio
del giorno 8 settembre 1943 decise di rimanere per aiutare i
feriti sul fronte di Gorizia. Quando gli fu chiesto perché
avesse deciso di rimanere nonostante avesse avuto la possibilità
di andare via, rispose: "Sono rimasto perché continuavano
a portare sempre più feriti bisognosi di aiuto".
In seguito fui responsabile del servizio sanitario della Divisione
Garibaldi. |
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9 - Feriti e
pazienti all'Ospedale Franja -
Nell'Ospedale Franja e nei suoi avamposti furono curati circa
900 feriti di diverse nazionalità. Fra i feriti, oltre
agli sloveni, ricevettero cure numerosi italiani che combattevano
con la Divisione Garibaldi nella Primorska settentrionale e nella
Gorenjska in cui operava il IX Korpus. Tra i feriti curati anche
combattenti croati, serbi, polacchi, francesi, americani e austriaci;
tutti avevano in comune l'obiettivo della vittoria sul nazifascismo,
la fine della guerra e la tanto attesa libertà. |
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10 - Verso la
libertà - 5 maggio 1945 -
Il personale e i feriti lasciarono l'Ospedale Franja il 5 maggio
1943 |
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11 - L'ospedale
Frania diventa museo
- Già durante la guerra, il dottor Podkoritnik scrisse
che questo ospedale doveva essere conservato come esempio di
ciò che l'amore per la libertà può costruire.
Nel 1946 l'ospedale è stato aperto al pubblico e la dottoressa
Franja Boijc Bidovec fu oratrice alla cerimonia. |
nota della redazione: nell'allestire questa
pagina abbiamo utilizzato immagini e didascalie provenienti da
una presentazione (power point) dedicato all'ospedale di Franja
e alla sanità partigiana in Slovenia prodotto dal Museo
Cittadino di Idria. |
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