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ANPI
Cividale del Friuligiornata del ricordo 2021 una nostra riflessione -
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In questi giorni ci giunge segnalazione dellintitolazione ai martiri delle foibe nel Comune di Premariacco dellarea pubblica di via Fiore dei Liberi adiacente a via della Chiesa.
La nuova amministrazione del Comune (alle elezioni si è presentata ununica lista elettorale di centro-destra), non si sa se per ignoranza o per provocazione, ha intitolato questa centrale area, posizionata tra ledificio municipale e la chiesa, ai martiri delle foibe.
Proprio larea nella quale il 29 maggio 1944, vennero impiccati 13 dei ventisei partigiani provenienti dalle carceri di via Spalato a Udine (gli altri 13 furono impiccati lo stesso giorno a San Giovanni al Natisone).La terribile immagine dei compagni Partigiani
sottoposti a trattamento speciale a PremariaccoA sinistra larea che lAmministrazione comunale
di Premariacco ha intitolato ai martiri delle foibeA Cividale del Friuli, negli anni passati, ci raccontava lallora Presidente della sezione ANPI prof. Giuseppa Jacolutti, da diverso tempo giaceva in un cassetto del Comune la proposta, avanzata non sappiamo da chi, di intitolare il nuovo ponte urbano ai martiri delle foibe.
La città, decorata con Medaglia dArgento al V.M. per i fatti della Resistenza, pur essendo sempre stata amministrata dalla destra democrisitiana e sede del nucleo fondativo di Gladio, si guardò bene dal mettere in atto una simile proposta.Tempi complessi quelli e con tante ombre nei quali però esisteva ancora una memoria viva, collettiva e personale, di quello che furono il fascismo, le guerre e loccupazione nazista.
Ora però ci troviamo in una fase storica completamente diversa.
Da un paio di decenni, con il venir meno dei testimoni diretti, con la colpevole tolleranza di tanti e sottovalutazione di molti altri, la questione foibe, esodo e confine orientale è diventata pretesto per zittire lavversario politico e per sostenere il nazionalismo italico.
Listituzione della Giornata del ricordo, ha assecondato questa deriva diventando tuttaltro che un momento di riflessione sulla complessa storia del Confine orientale.
La legge fu approvata a larghissima maggioranza anche con il sostegno del centro-sinistra (votò contro solo uno sparuto gruppo di deputati e senatori della sinistra).
Gli interventi in Aula degli esponenti di centrosinistra cercarono di edulcorare quello che da subito, per vicinanza alla data del Giorno della Memoria, per la personalità dei proponenti (lon. dal braccio teso Menia) e per assonanza dei termini e natura del testo, appariva come un frutto avvelenato.
Il centrosinistra, aggrappandosi al riferimento riportato nel dispositivo alle più ampie vicende del confine orientale, insistette molto sul fatto che la legge sarebbe stata occasione di ri-pacificazione nazionale e di condivisione di una memoria.Questa legge non ha conseguito i risultati previsti perché:
- ha determinato il proliferare di iniziative con carattere denigratorio nei confronti della Resistenza e dei Partigiani, in particolare quelli della nostra terra;
- ha consentito e finanziato la produzione di materiale, il cui uso è fortemente consigliato a livello istituzionale, per scopi didattici e che si rifà a sentimenti nazionalistici, rivendicatori di territori di altri Stati sovrani, privi di solida documentazione storica e carichi di ideologia; - la legge ha scatenato lintitolazione ai martiri delle foibe di monumenti e luoghi pubblici laddove la definizione di martiri comunque mai compare nel dispositivo di legge;
- la legge istitutiva della Giornata del Ricordo è occasione annuale di forti tensioni, per gli atti e le parole pronunciati da cariche istituzionale e politiche italiane, con le istituzioni e i rappresentati dei Partigiani delle vicine Repubbliche di Slovenia e di Croazia;
- la legge ha consentito di decorare un migliaio di infoibati dei quali, quasi 400, risultano presenti nellalbo dei caduti della RSI che, ricordiamolo, in queste terre erano alle dirette dipendenze di Hitler. Inoltre alcuni di loro sono presunti criminali di guerra;
- nel 2019, come se non bastasse, la Commissione permanente cultura, scienza e Istruzione votava una risoluzione che dichiarava opportuno che a essere chiamati a ricordare e a spiegare nelle scuole questi tragici eventi siano i testimoni diretti di quei fatti o gli appartenenti ad associazioni di esuli istriano-giuliano-dalmati. Di fatto escludendo anche lANPI dallintervenire, nelle scuole, su questi argomenti in concomitanza con voci diverse.
Per tali ragioni, non esaustive, riteniamo sia giusto addivenire ad una sostanziale revisione della legge istitutiva della Giornata del Ricordo.
Cividale del Friuli, 20 febbraio 2021 ANPI - sezione di Cividale del Friuli