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Nota della redazione: proponiamo qui di seguito
i passaggi più significativi dell'intervento dello storico
Luciano Patat, autore del libro "La X MAS al Confine
Orientale" - ed. Centro di ricerca storico e sociale "Leopoldo
Gasperini". |
La X MAS viene
costituita il 14 settembre 1943 quando il principe Junio Valerio
Borghese incontra il comandante della marina militare tedesca
del litorale ligure, Max Berninghaus, e ottiene lautorizzazione
a dar vita a une formazione militare riconosciuta come unità
autonoma alle dirette dipendenze dei tedeschi. In quella stessa
sede a Borghese viene riconosciuto il comando della formazione.
La neocostituita X MAS non ha nulla a che vedere con i reparti
MAS della i Guerra Mondiale, quelli che affondarono a Pola e
a Trieste le corazzate austriache e nemmeno con la X Flottiglia
MAS, una unità speciale addestrata ad operare dietro le
linee nemiche, che durante la II Guerra Mondiale affondò
numerose navi inglesi a Creta, a Gibilterra e ad Alessandria
dEgitto.
La X MAS di Borghese è una formazione di fanteria che
viene costituita senza prendere accordi con Mussolini né
con altri gerarchi fascisti che di lì a poco daranno vita
alla Repubblica Sociale italiana (RSI).
La
X MAS non entra nei ranghi della RSI, non è sottoposta
ai comandi né del governo di Mussolini e nemmeno delle
autorità militari della RSI.
La X MAS assume fin da subito delle caratteristiche diverse rispetto
alla altre formazioni della RSI: larruolamento è
esclusivamente volontario e la selezione dei volontari non è
molto rigorosa poiché vengono arruolati ragazzi giovanissimi,
disertori da altre formazioni della RSI, uomini dal passato non
molto limpido e uomini che hanno ancora dei conti aperti con
la giustizia.
La X MAS offre migliori condizioni di ingaggio: vengono pagati
di più, hanno migliore dotazione di vestiario, hanno una
disciplina meno rigida e un rancio più abbondante e di
miglior qualità perché i soldati mangiano alla
stessa mensa degli ufficiali.
Questi vantaggi sono alla base delle diserzioni di molti soldati
che, da altri reparti della RSI, andranno ad accrescere le fila
della X MAS.
La X MAS viene utilizzata dai tedeschi in modo quasi esclusivo
nella lotta antipartigiana e a tal fine viene appositamente addestrata;
i primi reparti furono mandati in Toscana ad essere addestrati
dalla Divisione Goring, una divisione molto ben attrezzata e
particolarmente feroce che dalla Campania alla Toscana ed Emilia
Romagna, si macchierà di numerosi eccidi.
Nei rastrellamenti la X MAS usa gli stessi metodi dei tedeschi:
incendi di paesi, fucilazione di prigionieri e civili, razzie
di bestiame, furti nelle case,
.
A Mommio, in provincia di Massa Carrara, i marò incendiano
il paese uccidendo 19 abitanti, a Guadine di Massa altri 12 civili,
a Forno di Massa i militari della X MAS, dopo aver incendiato
il paese, fucilano assieme ai militari tedeschi 56 abitanti.
Proprio a Forno il comandante tedesco affida al tenente Umberto
Bertozzi, capo della polizia della X MAS, la scelta fra chi fucilare
e chi spedire in Germania, compito che, come si evince dal rapporto
inviato al comando della X MAS, il Bertozzi compie con grande
scrupolo ricevendo il plauso dei tedeschi stessi.
Dice il bertozzi nella relazione: Ribelli fucilati 61,
ribelli uccisi in combattimento oltre un centinaio, favoreggiatori
spediti in Germania al lavoro obbligatorio 30, case bruciate
20, in fuga sui monti qualche centinaio dei 700 presenti nel
paese, nessuna perdita, nessun ferito, morale altissimo, comportamento
generale eccellente, collaborazione nostra visibilmente apprezzata
dai tedeschi.
E' in queste prime operazioni che la MAS decima si guadagna il
titolo di nemico spietato delle formazioni partigiane, fama che
si consolida in Liguria, poi in Piemonte dopo il trasferimento
nel maggio del 1944, quindi nel Trevigiano e nella Pedemontana
pordenonese dove alcuni reparti arrivano nel novembre del 1944
per partecipare alla fase finale delle operazioni contro la Repubblica
Partigiana della Carnia.
Anche nel Pordenonese i marò della X MAS si macchiano
di ogni genere di crimine, torture sui prigionieri ed esecuzioni.
Trasformano lalbergo di Meduna, la sala delle udienze della
Pretura di Maniago, il palazzo dei Conti Attimis di Maniago in
carceri e luoghi di tortura, sottopongono a sevizie tutti i lavoratori
della centrale idroelettrica di Montereale Valcellina, da cui
si allontano portando via benzina, gomme, la cassaforte degli
uffici e lincasso della mensa degli operai. A Orgnese di
Cavazzo Nuovo costringono gli abitanti ad assistere in piazza
alla tortura di 7 giovani del paese presi a bastonate e cinghiate
e fatti azzannare dai cani, a Tramonti di sotto fucilano 10 partigiani.
In queste operazioni nel Pordenonese viene catturato Cino Boccazzi
Piave, un ufficiale dellEsercito del Sud che
era stato aggregato alla missione inglese del maggiore Nicholson
che teneva i contatti con le formazioni partigiane della Carnia
e del Friuli.
Dopo l'arresto Boccazzi ha un incontro con Borghese che lo lascia
libero sulla parola per un mese assegnandoli un duplice incarico:
deve mettersi in contatto sia con Nicholson che con la formazione
Osoppo per proporre un accordo in funzione antislava e antigaribaldina
in difesa dei confini orientali. Boccazzi riesce a svolgere lincarico
assegnato e Nicholson comunica la proposta di Borghese al Comando
delle forze alleate al sud.
Il comandante del battaglione "Valanga" presenta la
proposta di Borghese a Candido Grassi, uno dei comandanti più
importanti delle Brigate Osoppo.
Le trattative sono interrotte dal Comando del sud poiché
la X MAS viene ritenuta inaffidabile avendo creato già
un sacco di guai e comunque ci sono già dei contatti aperti
tramite agenti in Svizzera.
In ogni caso Borghese e i suoi uomini hanno una pessima reputazione
e forti sono i contrasti fra X Mas e le autorità politiche
e militari della RSI che non riescono a controllare questa formazione
e nemmeno esercitare su di essa una qualche autorità.
Saranno noti personaggi e gerarchi della RSI come il segretario
del partito Alessandro Pavolini oppure noti gerarchi come Roberto
Farinacci che chiederanno in più occasioni a Mussolini
di riportare all'ordine questa formazione e di inquadrarla nell'esercito
della RSI.
Su
Borghese e sulla X MAS vengono avviate varie indagini e inchieste,
da parte delle varie polizie fasciste e alcune sono ordinate
espressamente da Mussolini che teme che Borghese voglia complottare
contro la RAI perché sa che ha avviato contatti segreti
con gli alleati, con esponenti del governo del sud e ufficiali
dell'esercito monarchico e anche con alcuni comandanti partigiani.
Alla segreteria particolare del Duce arrivano numerosi rapporti
di questori e prefetti che segnalano abusi e violenze commessi
dai marò nel corso dei rastrellamenti e anche nelle caserme
e nelle città in cun sono acquartierati: furti nelle aziende,
sequestri arbitrari di materiali, minacce e ricatti a proprietari
di fabbriche e a direttori di banca per farsi consegnare soldi
o materiali, ricorso al mercato nero e al contrabbando soprattutto
con la Svizzera.
A Lanzo d'Intelvi, in provincia di Como, viene aperta una convalescenziario
della X MAS che copre dei traffici con la Svizzera finalizzati
a ottenere valuta pregiata. E' indicativo il fatto che che a
comandare questo reparto speciale sia il tenente Osvaldo Valenti,
uno dei principali attori italiani dellepoca.
Di questi traffici viene data notizia dal questore di Como nei
frequenti rapporti che invia al ministrerò degli interni.
Mussolini incarica il Prefetto di Milano Mario Bassi di avviare
una indagine su questi traffici e il prefetto, il 27 febbraio
del 1945, invia un rapporto in cui conferma lampiezza del
traffico, ma segnala che tale attività e autorizzata dal
Sottosegretario di Stato alla Marina, che vedi caso, in quel
momento è Juno Valerio Borghese.
Altri prefetti segnalano gli abusi della X MAS nei paesi in cui
si acquartiera: il prefetto di Pisa, il 15 maggio 44, scrive
al ministro delle Forze Armate di prendere energici provvedimenti
nei confronti della X MAS perché i componenti si rendono
responsabili di ruberie nelle case e di violenze contro la popolazione
civile. Scrive il prefetto di Pisa: Nel Comune di Palaia
si trova da alcuni giorni alloggiato il battaglione "Lupo"
della X MAS i cui militari si comportano in modo veramente indegno
e sono assolutamente indisciplinati e disonesti. Numerose sono
le lagnanze da parte della popolazione per le prepotenze continue.
I prefetti di Milano e Torino si rivolgono a Mussolini per chiedere
lallontanamento dei reparti della X dalla loro città.
Il prefetto di Novara, saputo che sta per arrivare sul suo territorio
un reparto della X MAS, invia un telegramma urgente al ministero
degli interni in cui chiede di dirottare il reparto da unaltra
parte. Scrive il prefetto di Novara: Scongiuro intervento
battaglione flottiglia MAS, formazione armata fu mai, che dovrebbe
trasferirsi a Verbania. Formazione stessa dovrebbe molto più
utilmente venire impiegata fronte di combattimento.
Significativo è il rapporto che il prefetto di Milano,
Mario Bassi, invia il 18 novembre del 1944 alla Segreteria del
Duce in cui denuncia gli abusi della X MAS e chiede espressamente
a Mussolini di allontanare la formazione da Milano. Scrive il
prefetto Bassi: Continuano con costante preoccupazione
le azioni illegali commesse dagli appartenenti alla X flottiglia
MAS. Furti, rapine provocazioni gravi, fermi, perquisizioni,
contegno scorretto in pubblico rappresentano quasi la caratteristica
speciale di questi militi. Sarebbe consigliabile pertanto che
tutto il reparto, comando compreso, sia fatto allontanare da
Milano".
A denunciare la preoccupante situazione interna della formazione,
la sua scarsa disciplina e la sua scarsa efficienza militare
è il generale Giuseppe Corrado.
Giuseppe Corrado è un generale della RSI che a marzo del
1945 viene imposto di forza al comando della X MAS dal Generale
Rodolfo Graziani (comandante delle Forze Armate) e da Mussolini
dopola norte del comandante operativo ucciso nel Litorale Adriatico.
Il gen. Corrado dopo due settimane dallassunzione della
carica, invia il 29 marzo del 1945 un rapporto a Graziani e segnala
in particolare lindisciplina che sarebbe alla base della
scarsa efficienza militare della formazione, mette sotto accusa
le modalità di arruolamento che fanno entrare nella X
MAS elementi squilibrati e persone che hanno precedenti penali
e denuncia la dubbia moralità di alcuni comandanti di
reparto.
Nel reclutamento non si è andati tanto per il sottile,
la X è un refugium peccatorum per gente di ogni risma
arruolatasi per trovare il modo per sbarcare il lunario. La X
comprende anche alcuni elementi squilibrati che sono causa di
disordine e forse anche elementi con precedenti non in regola.
- Capitano Guido Del Giudice capo dellamministrazione del
servizio di approvigionamento: elemento principalmente avido
di danaro che ha raccolto in gran quantità da giorno del
suo arruolamento
- Umberto Bertozzi le cui malefatte hanno costretto lo Stato
Maggiore della Marina a denunciarlo al tribunale militare per
atti di violenza e sadismo, oggetto altresì di vergognose
accuse di natura morale.
- Beniamino Fumai, comandante del battaglione Sagittario, ha
avuto 5 anni di galera per sfruttamento di donne, già
capo delle squadre di azione di Trieste, ha trasformato il reparto
in banda di delinquenti specialmente con l'immissione del gruppo
"Mai morti", squadristi triestini che lo seguono ovunque.
Il giudizio più pesante sulla formazione e soprattutto
sul principe Borghese viene espresso da Fernando Mezzasoma, Ministro
della Cultura Popolare della RSI, un fedelissimo di Mussolini
che, con la fucilazione a Dongo il 28 aprile 1945, seguirà
fino in fondo il destino del duce.
Cosi scrive il ministro Mezzasoma nel rapporto al duce del 19
febbraio 1945: La X MAS non è una cosa seria,
essa è una accozzaglia di uomini reclutati con ogni mezzo
e da ogni luogo, privi del minimo senso di disciplina, mal guidati
e peggio istruiti, destinati a servire i capricci di un uomo
smodatamente ambizioso, sommariamente infido, politicamente ingenuo
che essendo incapace di porsi un qualsiasi programma concreto,
se non di pensiero almeno di azione, conduce un gioco tanto ambiguo
quanto inconsistente".
Nel dicembre del 1944 la X MAS viene trasferita nel Llitorale
Adriatico (Adriatische Kunstenland), una zona sotto il diretto
controllo tedesco dove la RSI non aveva alcun ruolo di rilievo
non potendo nemmeno arruolare nelle proprie fila i cittadini
del territorio.
Loccupazione tedesca modifica radicalmente la situazione
politica perché i tedeschi, con lobiettivo di ottenere
il sostegno di almeno una parte della popolazione slovena e croata,
pongono fine alla politica di italianizzazione forzata imposta
dal fascismo e restituiscono alla popolazione slovena e croata
quei diritti che per 20 anni non avevano potuto godere. Sono
riaperte le scuole con insegnamento in lingua slovena, riprende
la pubblicazione di giornali e libri sloveni, viene autorizzato
luso dello sloveno nei luoghi pubblici (tribunali e anche
alla radio) e vengono formati reparti collaborazionisti sloveni
(i domobranci). La politica tedesca non riesce però ad
evitare i contrasti nazionali che sfociano anche in alcuni gravi
episodi di sangue. Il 5 agosto 1944 i fascisti fanno esplodere
un paio di bombe al Teatro Verdi di Gorizia che provocano morti
e feriti, proprio per protestare contro lautorizzazione
data dai tedeschi a una compagnia folkloristica slovena di fare
uno spettacolo nellitalianissima sala del teatro.
Pochi giorni dopo, per rappresaglia, i domobranci fanno saltare
il monumento ai caduti che si trova nel parco della Rimembranza.
In questo contesto arriva la X MAS e già il primo giorno
si verifica il primo incidente quando al comando della X viene
esposto il tricolore. I tedeschi avevano imposto di non esporre
insegne nazionali proprio per evitare quei contasti di cui si
parlava prima. Si registrano zuffe fra militari della X MAS e
militari tedeschi, soprattutto con gli altoatesini di stanza
a Salcano, dove cerano anche le caserme della X MAS. Si
registrano attriti con i domobranci sloveni che richiedono lintervento
pacificatore dei tedeschi, ma si registrano anche tensioni con
i carabinieri e con i comandi del reggimento alpini "Tagliamento"
e del battaglione bersaglieri "Mussolini" perché
la X MAS svolge nel confronto di quei militi una attiva propaganda
per farli disertare ed entrare nei loro ranghi. Diverse decine
di bersaglieri della Mussolini diserteranno e il comando dovrà
far capire ai propri soldati che con questo atto cè
il deferimento al tribunale militare.
Ma la principale preoccupazione per i tedeschi è la costante
propaganda nazionalista e antislava che i militi della X MAS
portano avanti. Impongono ai commercianti goriziani di esporre
volantini tricolori della X, di rimuovere le scritte bilingui
e la pubblicità in lingua slovena, stracciano i manifesti
murali in lingua slovena, requisiscono i documenti di identità
bilingui, rifiutano di pagare il conto nelle trattorie dove si
parla sloveno, picchiano i civili che non rispondono al saluto
romano o vengono trovati in possesso di stampa slovena, si rendono
responsabili di furti nelle abitazioni dei civili durante i rastrellamenti
e le azioni di pattuglia.
Tutti questi atti di violenza e sopraffazione vengono annotati
dal questore di Gorizia, Vito Genchi (nominato da Mussolini nel
marzo 1943, confermato nellincarico dai tedeschi) e vengono
segnalati al Governo della RSI anche se la portata di questi
episodi viene smorzata a manifestazioni di esuberanza giovanile.
Nei suoi rapporti però esprime le preoccupazioni dei comandi
tedeschi circa le violenze e la scarsa preparazione alla guerra
dei reparti della X che potrebbero indurre i comandi tedeschi
a rispedire la X MAS nel territorio della RSI.
La X MAS dopo larrivo a Gorizia, viene impiegata nellOperazione
Aquila che si propone di circondare le formazioni partigiane
del IX Korpus e di distruggerle. Loffensiva prende avvio
il 19 dicembre del 1944 e coinvolge migliaia di uomini fra domobranci,
collaborazionisti italiani, cetnici serbi, cosacchi e naturalmente
tedeschi.
Allinizio delloffensiva si registra un fatto estremamente
grave che compromette di fatto lesito del rastrellamento.
Il comandante operativo della X, Luigi Carallo, per imperizia
e scarsa preparazione militare si avventura, accompagnato da
3 militari, in territorio ancora sotto controllo partigiano.
Cade in una imboscata, viene ucciso e nella sua macchina i partigiani
trovano i documenti relativi al rastrellamento (piani di battaglia,
dislocazione delle truppe, indicazione degli attacchi, ...).
Il comando partigiano viene a conoscere lobbiettivo dellattacco
e i reparti sloveni non accettano la battaglia e si ritirano.
Successivmente passano al contrattacco rallentando loffensiva
tedesca che poi si ferma e a fine mese tutti i reparti attaccanti
vengono ritirati senza aver raggiunto alcun risultato. A fine
operazione i tedeschi decidono di costruire allinterno
della zona sotto il controllo del IX Korpus un presidio fortificato
e nel paesino di Tarnova viene insediato un reparto della X MAS,
il battaglione Fulmine che conta 214 uomini.
Naturalmente questo
presidio rendeva difficile il collegamenti del IX Corpus con
la valle del Vipacco e il Carso e quindi i partigiani sloveni
decidono di attaccarlo. Il 19 gennaio parte lattacco che
dura 3 giorni e i combattimenti si articolano su 2 fronti: a
Tarnova dove gli scontri avvengono casa per casa e lungo le strade
di accesso per impedire larrivo di soccorsi. Viene data
notizia dellattacco via radio e si fanno arrivare battaglioni
anche da Veneto, ma per due giorni la X MAS non riesce a sfondare
le linee partigiane tanto che i tedeschi il terzo giorno inviano
alcuni reparti da Trieste che, aggirando i partigiani arrivano
in vista di Tarnova. i partigiani si ritirano e i tedeschi prelevano
i sopravvissuti portandoli via senza curarsi dei morti. i partigiani
dopo poche ore riprendono il controllo della zona. Il battaglione
fulmine risulta distrutto e il comandante provvisorio Scarelli
conta nel suo rapporto 86 morti e 56 feriti. SI tratta della
più grave sconfitta militare subita dalla X MAS per di
più nella prima battaglia cui partecipa. Fino ad allora
la X MAS aveva partecipato a piccole operazioni di rastrellamento.
Pochi giorni dopo la battaglia il Comandante militare del Litorale
adriatico, Friedrich Rainer decide di allontanare la X MAS e
rispedirla nel territorio della RSI con due ragioni. Una ragione
è prettamente di natura militare perché la X Mas
non si è dimostrata allaltezza del compito evidenziando
carenze nella preparazione militare, carenze nelladdestramento,
scarsa efficienza, indisciplina con furti e razzie durante i
rastrellamenti, con pesanti responsabilità nel fallimento
dellOperazione Aquila e la pesante sconfitta di Tarnova.
La seconda ragione è invece di natura politica perché
la X MAS con la sua indisciplina e le sue manifestazioni azioni
nazionaliste e antislave ha creato non pochi problemi di convivenza
non solo con la popolazione slovena, ma anche nei confronti delle
formazioni tedesche e collaborazioniste. Sulla sconfitta di Tarnova
e sullallontanamento della X MAS dal Litorale Adriatico
vengono avviate varie inchieste da parte delle autorità
militari e politiche della RSI. Alla Segreteria particolare di
Mussolini giungono rapporti tutti molto critici sul comportamento
della X che mettono sotto accusa proprio la scarsa efficienza
militare della X MAS.
Il gen. Carlo Fettarappa Sandri viene incaricato dal Ministro
delle Forze Armate Rodolfo Graziani di stilare un rapporto su
quanto successo lungo il confine orientale. Il rapporto valuta
come fallimentare lesperienza della X MAS a Gorizia sia
dal punto di vista politico che militare. Scrive il generale:
Lintervento di reparti della X MAS poteva avere ottime
conseguenze, ma, per imperizia di comandanti e mancanza di profonda
disciplina nei gregari, ha fallito lo scopo. Politicamente per
gli atti non belli compiuti dai soldati, ammessi dagli uni, attenuati
o negati dagli altri, ma in realtà in parte esistenti.
Miltarmente perché il Battaglione Fulmine, raggiunta Tarnova,
in conclusione vi fu sorpreso e circondato.
Molto duro fu il Ministro Rodolfo Graziani che imputa al Comando
della X non solo la sconfitta di Tarnova, ma anche la responsabilità
dellallontanamento della divisione da Gorizia che ha arrecato
un grave colpo alla causa italiana e agli interessi nazionali
nel Goriziano e, infine, ha arrecato grave danno al prestigio
delle forze armate della RSI. Graziani scrive a Mussolini il
17 febbraio 1945 chiedendo duri provvedimenti disciplinari che
determineranno nel marzo del 1945 la nomina al comando della
X MAS di un generale della RSI. Ormai è tardi, la sconfitta
è imminente e tutti cercano di salvarsi come possono.
Borghese sfrutta al meglio la rete di contatti con gli alleati,
il governo del sud e i comandanti partigiani e, dopo aver congedato
il 26 aprile 1945 a Milano gli ultimi fedelissimi, si consegna
ai partigiani che lo mettono agli arresti domiciliari nel suo
appartamento privato. Il 30 aprile si toglie la divisa e indossa
quella di tenente delle forze armate americane e sale su una
jeep appositamente giunta da Roma su cui cerano James Angleton,
un agente dei servizi segreti americani e Carlo Cesio anche lui
ufficiale dei servizi italiani. Borghese viene portato a Roma
dove viene preso in consegna dagli alleati e internato provvisoriamente
nel campo di prigionia di Cinecittà, ben lontano da zone
pericolose in cui si trovavano molti gerarchi fascisti.
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