Luogo:
Cividale del Friuli - Piazza della Resistenza (ex Foro Boario)
all'interno dei giardini intitolati alla Medaglia d'Oro Manfredi
Mazzocca "Tordo".
Anno:
Il Monumento è stato inaugurato il 20 aprile 1975 dal
Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Sandro Pertini,
Medaglia d'Oro al V.M. della Resistenza.
Comittente:
Comune di Cividale del Friuli per tramite di un Comitato promotore
composto da tutti i gruppi consigliari (escluso il Movimento
Sociale Italiano) e presieduto da Gino Lizzero "Ettore"
(ANPI) e dal vice-presidente Sergio Miconi (APO). Consulenti
artistici: prof. Luigi Bront e prof. Aldo Colò.
Tipologia:
Monumento - Realizzato in calcestruzzo.
Riferimento GPS:
46° 05' 25" N-----13°
26' 03" E-----137 m slm.
Descrizione e note:
Si tratta di una scultura in calcestruzzo opera dello scultore
Luciano Ceschia collocato all'interno dei giardini "Manfredi
Mazzocca - Tordo". Opera di considerevoli dimensioni e complessità.
Cosa ricorda:
"Tra le opere
che il Comune di Cividale per mezzo del Comitato da esso voluto
e costituito ha inteso realizzare a celebrazione del trentennale
della liberazione dalla oppressione fascista e dalla schiavitù
nazista ad opera della Resistenza vi è il monumento, ad
opera dello scultore Ceschia che i cittadini cividalesi ed i
loro organismi democratici hanno voluto erigere a ricordo della
vittoria della libertà sulla oppressione ed a monito per
i cittadini futuri. (
) Il messaggio della Resistenza è
indirizzato ai giovani, come impegno morale e civile che nella
consapevolezza delle origini storiche li guidi sulla via dello
sviluppo democratico, nella piena cognizione del valore delle
sue istituzioni.
A questo fine è stato eretto il monumento alla Resistenza
"
Dalla lettera del Sindaco
di Cividale del Friuli - dott. Giovanni Del Basso - 20 aprile
1975
Nota storica:
In occasione dell'inaugurazione del Monumento, nel trentennale
della Liberazione, la città di Cividale del Friuli pubblica
un volume ("Aprile '75") con le note storiche relative
all'opera e alla Liberazione della Città. In quell'opuscolo
Il Presidente del Comitato Promotore prof. Gino Lizzero "Ettore"
così descrive le fasi di realizzazione del Monumento:
"Cividale ha visto sorgere il suo Monumento alla Resistenza,
a tempo di vero primato. Quattro mesi di solerte operosità
sono invero ben poca cosa di fronte a un'opera moderna grandiosa,
ardita e complessa, di così rilevante valore strutturale
e artistico.
(
) Ad una equipe così inconsueta, tanto valida sul
piano dell'espressione artistica quanto nobilmente disinteressata
su quello utilitaristico, va innanzitutto il riconoscente ringraziamento
del Comitato Promotore.
Grazie a tale encomiabile e rara generosità, il costo
dell'opera risulta di entità modestissima, assolutamente
incomparabile alla sua imponente mole e al lustro che conferisce
alla Città, mentre un terzo dell'intera spesa è
coperto da volontarie offerte di partiti, associazioni democratiche,
istituzioni ed enti pubblici, aziende, cittadini di ogni ceto
sociale tra cui piace sottolineare, per il significato morale
più che per la rilevante consistenza, quelle provenienti
dai sindacati aderenti alla CGIL e alla Federazione Coltivatori
Diretti di Udine e dai docenti e allievi del Centro Formazione
Professionale di Cividale, a dimostrazione del profondo legame
che unisce il mondo del lavoro e della scuola agli ideali della
Resistenza, da cui deve trarre ispirazione e impulso la loro
ansia di rinnovamento.
D'altra parte non va dimenticato che la superba realizzazione
corona lo sforzo consapevole ed entusiasta dei promotori, tra
cui in prima fila le Associazioni partigiane dell'ANPI e dell'APO.
Lunghi anni d'iniziative, di studi, di proposte, di ostinate
ricerche di collaborazione, di modifiche migliorative, di azione
tenace per l'ottenimento di indispensabili consensi ed approvazioni.
Attività tanto oscura quanto meritoria, maturata nel colmo
di una crisi politica a tutti i livelli, nazionale, regionale,
e locale, in una fase economica tanto grave da alimentare l'incredulità
e il pessimismo piuttosto che lo slancio realizzatore.
Al di là del voto responsabile del Consiglio Comunale,
il Monumento viene inaugurato per segnare un momento ideale della
vita democratica cittadina, come voluta, perenne testimonianza
dell'apporto di lotte, di sacrifici e di sangue offerto da Cividale
per la libertà contro il nazifascismo, tributo splendido
in virtù del quale il civico Gonfalone attende con pieno
merito il conferimento della medaglia d'argento al V.M.; come
esaltazione feconda dei grandi valori di cui la Resistenza fu
portatrice.
L'opera realizzata con tanto amore, viene ora affidata alla cittadinanza,
ai lavoratori, ai partigiani. Ai giovani.
Attorno al substrato ideale che la informa e la sostanzia, possono
riconoscersi fratelli tutti coloro che nel presente momento di
tensione intendono riaffermare i valori su cui è stata
fondata, con la Resistenza e la Costituzione, la nostra convivenza
civile; vogliono rendere operante l'impegno e progredire nel
quadro di un rigoroso metodo democratico; intendono solennemente
rinnovare la decisione di condurre un'azione vigorosa contro
tutte le suggestioni alla violenza politica per impedire, nel
ricordo dei Caduti. Il ritorno a soluzioni affidate alla forza
dell'eversione fascista.
Il Monumento sfiderà il tempo per dire che la democrazia
è un valore permanente nato dal sacrificio di tutto un
popolo, che la libertà è un bene inalienabile da
difendere, secondo lo spirito sempre attuale dell'esortazione
di Calamandrei: "ora e sempre Resistenza".
Descrizione del monumento:
"Prende forma
così e si concreta, in mesi di lungo lavoro il bozzetto
definitivo dell'opera che si sta erigendo e che sarà inaugurata
il 20 aprile 1975.
Nella nuova scultura-monumento scompaiono i simboli suggestivi,
di comprensione immediata, per approdare ad un opera ridotta
e semplici e nello stesso tempo complessi elementi strutturali,
elementi capaci di porre anche una soluzione al problema con
l'ambiente, col luogo specifico.
L'oggetto conserva tutta la sua primigenia risonanza interiore,
anche se le singole parti si trasformano in sintesi astratte,
dotate di autonomia, dando così origine ad un accordo
di insieme astratto. I larghi e protesi piani ondulati ed increspati,
fanno compenetrare la forma dell'aria circostante, modulano i
diversi movimenti della materia, fanno scoprire da ogni punto
dal quale si osservi l'opera, niove, nervose e sorprendenti visuali.
L'opera non richiede lunghe spiegazioni, possiede una forza comunicativa
immediata "
le realizzazioni di Ceschia raggiungono
comunicazione, innescano interesse senza necessità di
falsificazioni: perché non vanno - verso - ma sono - già
- espressione popolare".
Tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di questo
monumento-scultura: il Comitato Promotore, i Collaboratori dell
Scultore, l'Ing. De Luca, Il Sig. Adelmo Rossi, i Carpentieri
ed i Ferraioli, i Fotografi, tutti i cittadini che con interesse
ed amore vedono crescere l'opera, sentono che essa è loro,
è parte di loro stessi, l'opera di Ceschia è "corale",
e frutto di una appassionata partecipazione collettiva.
Nella particolare situazione ambientale, emergente fra le betulle
piante delle montagne sulle quali i Partigiani si batterono,
la scultura trae animazione e molteplicità di suggestioni,
variamente offrendosi alla incidenza della luce, nelle diverse
ore del giorno e proietta figure d'ombra continuamente cangianti.
Di fronte alle mura, difesa della città, a chi proviene
dalle strade che ad essa conducono, offre un complesso e semplice
profilo che sembra sottolineare con aggancio psicologico la complessità
ed insieme l'unità delle ideologie e delle componenti
morali della lotta di Liberazione che opponendosi alla ossessionante
dittatoriale unilateralità dei poteri reazionari, aprì
nuovi orizzonti di libertà."
Arch. Ennore Pascolini
- "Aprile '75"
Bibliografia/fonti:
"Aprile 75" - Pubblicazione a cura del Comune di Cividale
del Friuli.
Nota redazionale:
La scheda
può essere liberamente riprodotta citando "scheda
a cura dell'ANPI - Cividale del Friuli".
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