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ANPI
Cividale del Friuli

campo sportivo "Martiri della libertà"

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Luogo:
Cividale del Friuli - via Udine, 2 - spazio antistante la palestra comunale, in prossimità dell'ingresso sulla destra.

Anno:
1947

Committente:
Comune di Cividale del Friuli.

Tipologia:
lapide

Riferimento GPS:
46° 05' 03" N
-----13° 25' 26" E-----139 m slm.

Descrizione e note:
Lapide in marmo riportante i nomi degli 8 partigiani uccisi il 18 dicembre 1944 dai nazifascisti.

Cosa ricorda:
La lapide, posta all’interno dell’impianto sportivo comunale intitolato ai “Martiri della Libertà”, ricorda la fucilazione di otto partigiani avvenuta il 18 dicembre 1944.
Il Tribunale per la Sicurezza Pubblica con sentenza in data 17 dicembre 1944 condannava alla pena di morte e faceva fucilare pubblicamente otto partigiani all’ingresso del campo sportivo della città, provvedendo ad annunciarne l’uccisione con un manifesto pubblico, perché, “ quali appartenenti attivi a gruppi di banditi, parteciparono direttamente a delitti compiuti”.
La fucilazione degli 8 partigiani fu eseguita da militi della Milizia di Difesa Territoriale denominazione assunta dalla Guardia Nazionale Repubblicana nella Zona di Operazioni del Litorale Adriatico) al soldo dell'occupante nazista.
Al comando del plotone d’esecuzione il tenente del IV Btg. Volontari Fascisti Friulani, Antonio Bressan, squadrista della prima ora e partecipante alla marcia su Roma.
A guerra finita, la Corte di Assise di Udine lo condannerà a 20 anni di carcere per efferatezze compiute anche in altre circostanze. Altri militi individuati, fra le altre cose, anche come responsabili di queste fucilazioni saranno condannati a tre anni di carcere. Nessuno di loro
pagò per quanto commesso.
I corpi dei fucilati furono lasciati sul selciato ed esposti alla visione dei cittadini e, solo dopo due giorni, per interessamento dell’Arciprete Mons. Valentino Liva, venivano sepolti in una fossa dietro la caserma “Principe di Piemonte” luogo deputato alla fucilazione di numerosi militari, partigiani e civili.
Il manifesto pubblico emesso dal Supremo Commissario del Tribunale speciale per la Sicurezza Pubblica del Litorale Adriatico, con sede a Trieste, ha consentito la certa identificazione degli otto partigiani fucilati.

Foto dei fucilati al campo sportivo di Cividale del Friuli:

- Bastiancig Rodolfo da Višnjevik (GO) di anni 32 – Compagnia Comando Bgr. “Picelli”
- Faidutti Aldo da Saciletto (UD) di anni 21 – Brigata di pianura Garibaldi “Fontanot
- Impalà Giacomo da S. Lucia del Mele (Me) di anni 20 – Brigata “Picelli”
- Marinic Anton da Dobrovo (GO) di anni 18 – Brigata “Picelli”
- Pahor Franc da Opatje Selo (GO) di anni 20 – Brigata “Picelli”
- Puntin Lodovico da Aquileia (Ud) di anni 19 – Compagnia Comando Bgr. “Picelli”
- Rocchetto Severino da Palazzolo dello Stella (Ud) di anni 18 – Brigata “Picelli”
- Terpin Stojan da Vipolže (GO) di anni 19 – Brigata “Picelli”

Nota aggiuntiva:
Nel 1988 Luigi Raimondi Cominesi dedicò una poesia a questo tragico evento:

------------------------------------Dove ora veniamo a parlare
------------------------------------delle giovani vite perdute
------------------------------------passava sui fucilati, ridendo
------------------------------------sparando loro alla testa
------------------------------------un tenentino, un bravo ufficiale
------------------------------------della nera repubblica sociale
------------------------------------- Ma come che 'e s'ciopa ben
------------------------------------ste suche de banditi italiani -
------------------------------------diceva ridendo, ridendo sparava.
------------------------------------il Campo Sportivo di Cividale
------------------------------------era vuoto a quell'ora, in dicembre
------------------------------------I colpi scatenavano cornacchie maldicenti.
------------------------------------Ancora piangiamo lacrime scure.
------------------------------------Come di sangue.
------------------------------------Ssiiilenzio ...

(da "Poesie di lotta e di speranza. Frammenti dal 1944 al 2009" - capitolo "La mi avita e gli altri" - pagg 104 e 105)

La testimonianza su questa crudele esecuzione sull’Ufficiale fascista, un Vicentino, mi è stata
rilasciata da Jadran Terpin, partigiano dell’O.F. (Osvobodilna Fronta il Fronte di Liberazione
sloveno) di Vipolže, Repubblica Slovena, fratello di Stojan, fucilato il 18 dicembre 1944 a Cividale con altri sette partigiani originari da Cormons, da Aquileia, da Palazzolo dello Stella, da Saciletto, da Messina e da altre località, ora nella Repubblica Slovena.
La poesia è stata scritta nel 1988. Una recente versione “sperimentale”, non pubblicata, richiede
un accompagnamento sonoro e ha delle mutazioni sul testo qui presentato.
I cognomi i origine salovena dovrebbero essere corretti e trascritti nella loro forma originaria, anche perché, nella Repubblica Italiana, la “mescolanza” dei Caduti indica l’internazionalità della esistenza nelle nostre Zone, parti integranti della Nuova Europa Libera.

Nella stessa giornata, a Gemona del Friuli furono fucilati gli altri sei partigiani indicati nella sentenza del Tribunale speciale: Salvatore Caputo (19 anni), Aldo Del Maestro (20 anni), Natale Marangon (21 anni), Sereno Maraldo (20 anni), Giovanni Marossi (21 anni) e Angelo Sedita (20 anni).

Bibliografia/fonti:
Archivio storico ANPI - Cividale del Friuli.

Nota redazionale:
La scheda può essere liberamente riprodotta citando "scheda a cura dell'ANPI - Cividale del Friuli".

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-na sentenza del tribunale Speciale per la Sicurezza