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In
qualità di uomo libero e di Sindaco intendo riaffermare
in modo deciso e impegnante quali furono i grandi valori di libertà
e democrazia che animarono coloro che si batterono e morirono
per una nuova e diversa Italia.
Ricordare i nostri caduti nella guerra 1940 1945 non è
solo un atto commemorativo ma significa soprattutto dire ai giovani
in questi momenti dinquietudine, dinsorgenza del
fascismo, che bisogna credere nel pluralismo delle forze politiche
e nel valore insopprimibile della libertà.
E chiaro che il nostro giudizio sul fascismo e su ciò
che significò e determinò non deve essere mai modificato
e il suo isolamento rappresenta per tutti noi un preciso adempimento
costituzionale e dobbiamo trarre dalla Resistenza e dallAntifascismo
gli insegnamenti intesi come difesa dei principi della libertà,
della democrazia e della Costituzione Repubblicana.
Queste le parole, pronunciate 48 anni fa, da Iginio Visintini,
allora Sindaco di Corno di Rosazzo.
Ognuno
di noi può fare le sue legittime considerazioni su quanto
siano cambiate, in peggio io ritengo, le cose in questo nostro
Paese. Se qualcuno si fosse addormentato nel 1975, allorché
venivano pronunciate queste parole dal Sindaco Visintini, e si
dovesse risvegliare ora si troverebbe davanti agli stessi irrisolti
quesiti, ma in un Paese dove la percezione di quei fatti sembra
completamente ribaltata.
Recentemente la Presidente del Consiglio dei Ministri ha commemorato
i figli del segretario dellMSI assassinati nel rogo di
Primavalle a seguito di un attentato effettuato da militanti
di Potere Operaio nellaprile del 1973.
Le parole usate dalla Meloni sono le seguenti:
L'Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più
buie della storia nazionale.
Che si tratti di una pagina buia e di un atto efferato è
fuori di discussione, ma che questa sia una delle pagine più
buie della nostra storia nazionale sinceramente stento a crederlo!
In quegli anni le vittime della violenza politica si contano
numerose in tutti gli schieramenti. Ma in generale, dove colloca
la nostra Presidente del Consiglio le due guerre mondiali, le
stragi cosiddette di Stato da Piazza Fontana a quella di Brescia?
E visto che parliamo di storia nazionale in quale grado penombra
colloca la dittatura fascista, le guerre di aggressione, la soppressione
del Parlamento, la repressione delle minoranze nazionali, lassasinio
del deputato Matteotti e di molti altri omicidi e linternamento
dei dissidenti in massima parte socialisti e comunisti? O ancora
il sistematico utilizzo della violenza, la cancellazione dei
Sindacati, la soppressione della libertà di stampa e di
parola utilizzate dal Fascismo per raggiungere il potere e per
mantenerlo?
Mi pare che lesecutivo abbia volontà di far diventare
memoria pubblica fatti molto controversi e così
facendo riaffermi la sua vera natura, il suo DNA di estrema destra
che trova le sue radici nel neo-fascismo golpista e stragista.
Per non parlare del Presidente del Senato che in questo giorno
se ne scappa in Repubblica Ceca per commemorare Jan Palach definito,
è ormai luogo comune, come un eroe dellanti-comunismo
stravolgendo anche in questo caso la realtà storica dei
fatti!
Per il resto in questi mesi assistiamo al varo di regole ristrettive
per gli assembramenti, al decreto dello stato di emergenza immigratoria,
alle esternazioni sulla banda musicale di semi-pensionati altoatesini
oggetto dellattentato di via Rasella, allidentificazione
delle vittime delle Fosse Ardeatine come assassinii compiuti
contro italiani in quanto tali, alle preoccupazioni di sostituzione
etnica, alle Circolari inviate alle Istituzioni scolastiche su
come si debba insegnare la storia e che termini si possono usare
nella lingua italiana, per non parlare dellallineamento
dellItalia ai Paesi di Visegrad e la stretta sulle libertà
civili: sono tutte prove della loro difficoltà a digerire
la complessità della Democrazia e in definitiva ad esserne
nemici.
Sul piano economico e sociale, in una situazione disastrosa e
con una guerra alle porte, la destra lamenta di aver ereditato
tutto dai precedenti esecutivi e si giustifica affermando che
in soli cinque mesi non si possono cambiare le cose, però
in 5 mesi si è potuto fare tutto quello di cui ho solo
accennato!
Abbiamo gridato per anni, spesso in solitudine, al lupo al lupo
finché il lupo è arrivato ed ora dobbiamo stringerci
ancor di più a difesa dei nostri valori e della nostra
Costituzione nata dalla Resistenza. Nata, ricordiamolo, dal sacrificio
di queste persone, gente del popolo, in massima parte giovanissimi
che oggi qui onoriamo.
Dimenticarsi del loro sacrifico è un atto di barbarie
che alcuni sperano di attuare con la finalità di equiparare
vinti e vincitori, fascismo e antifascismo, in ultima istanza
con la volontà di stendere un velo di silenzio sulla nostra
storia Nazionale, sulle responsabilità del Fascismo, sui
conti non fatti con quella storia e con la nascita del
neo-fascismo.
Viva il 25 aprile
Viva la Costituzione nata dalla Resistenza
Corno di Rosazzo, 25 aprile 2023
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Associazione
Nazionale Partigiani d'Italia
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